Cos'è la successione testamentaria?
Alla morte di una persona, i successori devono verificare l'esistenza di un testamento, per procedere secondo le indicazioni del defunto o, in assenza del testamento, procedere alla successione legittima. In quest'ultimo caso, infatti, l’eredità si devolve per legge al coniuge, ai figli e ai parenti fino al sesto grado. Solo in mancanza di questi soggetti eredita lo Stato, che risponderà dei debiti ereditari solo entro il limite dei crediti che rientrano nel patrimonio ereditario.
La successione testamentaria risulta quindi regolata in via esclusiva dal testamento, definibile quale atto con cui un soggetto dispone dei suoi averi, o parte di essi, per il tempo in cui avrà cessato di vivere.
Come si redige la dichiarazione di successione?
Indipendentemente dalla presenza di volontà espresse dal testatore, entro un anno dalla morte del de cuius, i chiamati all’eredità, gli eredi che hanno accettato l’eredità, i legatari testamentari e i loro eventuali rappresentanti legali devono presentare la dichiarazione di successione. Contestualmente, devono pagare le imposte ipotecarie, catastali e di bollo.
La dichiarazione di successione deve includere tutti i beni e i diritti del defunto: beni mobili e immobili, titoli al portatore, contanti, valori preziosi, rendite, pensioni, crediti, liquidazioni di quote societarie, azioni, obbligazioni, quote sociali, aziende, BOT e CCT.
Solo dopo la presentazione della dichiarazione di successione e il successivo pagamento delle imposte, gli eredi possono ottenere la liquidazione e la ripartizione dei fondi nei conti correnti del defunto.
Quali sono le caratteristiche di ogni testamento?
L’art. 587 c.c. sancisce, seppur sommariamente, le caratteristiche essenziali del testamento.
In primis, tali caratteristiche rilevano la sua “revocabilità”, ovverosia la possibilità di modificare o addirittura revocare l'atto dispositivo fino al momento della sua morte, assieme alla natura di atto “personalissimo”, in quanto solo ed esclusivamente il testatore può esprimere le sue ultime volontà.
Altre caratteristiche del testamento sono:
- l’unilateralità, ossia la qualità di atto che prescinde dalla volontà altrui;
- la tipicità, poiché è l’unico negozio giuridico previsto dal diritto ereditario (ad eccezione del patto di famiglia) con cui il testatore può stabilire il trasferimento dei suoi beni per il periodo successivo alla sua morte;
- la qualità di atto non recettizio, in quanto produce effetti tramite semplice manifestazione di volontà;
- il formalismo, in quanto per essere valido un testamento deve rispettare necessariamente alcune importanti prescrizioni.
Cosa può contenere un testamento?
La scheda testamentaria normalmente contiene disposizioni patrimoniali. Il suo autore stabilisce la sorte, la destinazione dei propri beni mobili e immobili, ma può anche comunicare disposizioni di carattere non patrimoniale, ad esempio, puramente d’inclinazione morale, come l’obbligo assegnato all’erede di tenere determinati comportamenti, come curare il giardino lasciato in eredità o addirittura riconoscere un figlio naturale.
Come si scrive un testamento olografo?
Esistono tre forme di testamento: pubblico, segreto e olografo. Quest'ultimo è redatto nella forma della scrittura privata nella sua interezza di pugno dal testatore.
Sempre da quest'ultimo deve essere datato, sottoscritto e poi conservato presso di sé o persona di stretta fiducia.
Il testamento olografo è nullo quando manca l’autografia o la sottoscrizione del suo autore e, solo annullabile, in mancanza di altri elementi.
Tutte le diverse forme e tipologie di testamento non influenzano la validità delle volontà testamentarie. Non esiste, infatti, una forma o tipologia che sia preferibile alle altre. Ciò che conta è unicamente il momento in cui la volontà viene espressa, poiché il testamento più recente ha sempre la priorità su quelli precedenti, indipendentemente dalla forma in cui è stato redatto.