Cos'è il diritto delle successioni?
Il diritto ereditario, o successorio, del libro II del codice civile costituisce l'insieme di norme che disciplina la destinazione del patrimonio di una persona fisica dopo la sua morte. Questa branca del diritto si occupa quindi di regolare il passaggio dei beni e dei diritti dal defunto, chiamato “de cuius”, ai nuovi titolari, garantendo una transizione ordinata dei rapporti giuridici che possono trasmettersi.
La successione ereditaria si apre al momento della morte della persona, nel luogo del suo ultimo domicilio e comporta il trasferimento delle posizioni giuridiche attive e passive da quest'ultimo ai suoi successori. Tali posizioni giuridiche possono avvenire in due modalità:
- a titolo universale, acquisendo la qualità di “erede” per legge o testamento;
- a titolo particolare, essendo destinatario di un “legato”, derivante in via esclusiva da una particolare disposizione testamentaria.
Come si acquista la qualità di erede?
L'erede è colui che subentra nella totalità o in una quota del patrimonio del defunto, sia nei rapporti attivi, quindi nei crediti, che nei passivi, in sostanza nei debiti. Tale statuizione significa che l'erede diventa il successore universale del “de cuius”, prendendo letteralmente il suo posto nei diritti patrimoniali e in tutte le obbligazioni.
È possibile sostenere che l'erede assuma pertanto una posizione di continuità rispetto al defunto, come se proseguisse la sua esistenza economica.
L'accettazione dell'eredità può essere espressa, mediante una dichiarazione formale da un notaio o presso la cancelleria di un tribunale, oppure tacita, attraverso comportamenti concludenti, con fatti che dimostrano la volontà di assumere il ruolo di erede (ad esempio, gestendo i beni del defunto come se fossero propri).
Un punto importante a questo proposito è la possibilità di accettare l'eredità con beneficio d'inventario, che limita la responsabilità dell'erede per i debiti del defunto entro il valore del patrimonio ereditato, evitando così che il suo patrimonio personale possa essere aggredito da eventuali creditori del “de cuius”.
Come si acquista la qualità di legatario?
Il legatario, a differenza dell'erede, non succede nell'intero patrimonio o in una sua quota, ma riceve uno o più beni o diritti specifici che sono stati individuati in modo preciso nel testamento, come ad esempio un automobile, un particolare orologio di valore ma anche immobili. La sua posizione formale rispetto alla successione è quella di successore a titolo particolare.
Il legatario, quindi, non è tenuto a rispondere dei debiti ereditari, a meno che non sia diversamente previsto dalla volontà del testatore o dalla legge.
Il legatario entra immediatamente in possesso del bene o diritto a lui attribuito dal testamento, senza bisogno di accettazioni particolari in quanto si trasmette ipso iure, ossia per effetto diretto della volontà testamentaria con due eccezioni:
- se il testatore ha previsto nel testamento una condizione sospensiva per il legato, il legatario acquisirà il bene solo al verificarsi di quella condizione;
- in presenza di debiti ereditari o controversie, il legatario potrebbe dover attendere la liquidazione dell'eredità prima di ricevere il bene.
Quali sono le principali differenze tra erede e legatario?
Le principali differenze tra i due istituti possono essere cosi riassunte:
- riguardo l'oggetto della successione, l'erede subentra nella totalità o in una quota del patrimonio, mentre il legatario riceve solo beni o diritti specifici;
- sulla responsabilità per i debiti, l'erede risponde dei debiti del defunto, mentre il legatario non ne è responsabile, salvo diverse indicazioni nel testamento;
- per quanto riguarda l'accettazione dell'eredità, all'erede è richiesto un atto formale (espresso o tacito), mentre il legato la acquista automaticamente senza bisogno di un'accettazione formale, salvo naturalmente una rinuncia da parte del legatario.