La clausola floor è una precisa disposizione contrattuale utilizzata nei contratti di mutuo, soprattutto quelli a tasso variabile, che prevede un limite minimo (letteralmente “pavimento” o “piano terra”) al tasso di interesse applicabile. Tale clausola protegge il mutuante dalle fisiologiche oscillazioni troppo basse del tasso di interesse di riferimento, garantendo sempre un tasso minimo da incassare da parte dell'istituto di credito, in via indipendente dall'andamento del mercato.
Se il contratto prevede un tasso variabile calcolato come somma tra l'Euribor e uno spread, la clausola floor può stabilire che il tasso complessivo non possa mai scendere sotto una determinata soglia, ad esempio 1%, anche se l'Euribor diventa negativo.
La clausola floor è considerata vessatoria?
La vessatorietà della clausola floor è stata per anni oggetto di accese discussioni in dottrina, nella giurisprudenza italiana ma anche in quella europea.
L'art. 34, comma 2, del Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005) sancisce che le clausole che attengono alla determinazione dell'oggetto del contratto o all'adeguatezza del corrispettivo non possono essere soggette al controllo di vessatorietà, a patto che siano formulate in modo chiaro e comprensibile. Di conseguenza, ragionando sul semplice dato normativo, una clausola floor di per sè non è vessatoria se il mutuatario ne comprende appieno il funzionamento e le implicazioni economiche.
Quali sono gli orientamenti sulla vessatorietà?
L'orientamento prevalente della giurisprudenza, incluso quello espresso da ultimo dall'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), esclude che la clausola floor possa essere considerata vessatoria. In particolare, si ritiene che la stessa:
- concorra appieno a determinare il corrispettivo dovuto, non costituendo una clausola accessoria;
- possa essere affetta da nullità solo ove risulti "celata".
Si rileva, comunque, come sul punto sussistano ancora dei provvedimenti di contrario avviso. La Corte d'Appello di Milano, con sentenza n. 2836 del 6 settembre 2022, ha ritenuto in modo molto più generico che la clausola floor possa essere vessatoria quando causa un significativo squilibrio tra i diritti e gli obblighi delle parti.
Come può tutelarsi il consumatore?
La complessità di questi strumenti finanziari rende spesso necessaria un'analisi caso per caso da parte dei Tribunali, come dimostrano le diverse interpretazioni giurisprudenziali e, come anticipato, al fine di evitare la nullità o altre contestazioni, la chiarezza è fondamentale. La clausola floor, infatti, non è di per sé vessatoria, ma il problema si pone quando è inserita in modo poco trasparente o comprensibile. Per tutelare i consumatori, è fondamentale assicurare che questi ultimi siano adeguatamente informati prima della sottoscrizione del finanziamento, sia tramite esplicita menzione nei contratti che da parte degli operatori nelle fasi preliminari alla stipula.