Perché si utilizzano gli autovelox?
Questi dispositivi di controllo della velocità sono stati sempre più implementati lungo le strade per migliorarne la sicurezza. Da un lato contribuiscono alla riduzione degli incidenti stradali, dall'altro, agendo anche come deterrente per moderare la velocità disincentivano (o dovrebbero quantomeno disincentivare) tutti quei comportamenti che mettono a rischio la salute del guidatore e dei trasportati.
Le multe emesse tramite questo apparecchio sono sempre state un argomento di forte discussione in ambito di circolazione stradale tanto che rappresentano ad oggi uno dei motivi di contenzioso a cui il cittadino ricorre sempre più frequentemente, specie in ordine alle mancate omologazioni o tarature ovvero per errori e/o malfunzionamenti nella rilevazione delle velocità.
Cos'è e come funziona l'autovelox?
L'Autovelox può essere definito come ogni apparecchio elettronico che viene utilizzato dalla pubblica amministrazione per rilevare la velocità dei veicoli in transito.
Oggi esistono due diverse -ma similari nel funzionamento- varianti, quelli fissi e mobili. Quest'ultimi sono spesso posizionati all'interno di veicoli della polizia o su supporti portatili lungo la strada mentre quelli fissi sono invece installati lungo le carreggiate. Entrambi utilizzano tecnologie come il radar o il laser per misurare la velocità dei veicoli, una volta rilevata una velocità superiore al limite consentito, l'Autovelox genera in automatico una sanzione amministrativa, che viene inviata al proprietario del veicolo tramite raccomandata entro 90 giorni dalla commissione dell'illecito.
Qual è la differenza tra omologazione e approvazione?
La Corte di Cassazione, Seconda Sezione Civile, con l'ordinanza 18 aprile 2024 n. 10505 ha fissato quelli che sono i criteri distintivi in tema di omologazione e approvazione dello strumento dell’autovelox.
L’omologazione è una procedura avente natura amministrativa al pari dell’approvazione, ma se ne distingue per la sua natura necessariamente tecnica, finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale.
Quali sono gli oneri a carico della pubblica amministrazione?
Nell’ipotesi in cui la funzionalità dell’apparecchio venga contestata da parte del contravventore, tramite impugnazione della sanzione amministrativa emessa a seguito della rilevazione sarà onere della pubblica amministrazione provare e dimostrare l'espletamento delle procedure di periodica taratura ed omologazione.
Sul punto non deve infatti dimenticarsi di come in tema di sanzioni amministrative irrogate a seguito di accertamento della violazione dei limiti di velocità mediante “autovelox”, le apparecchiature di misurazione della velocità devono essere periodicamente tarate e verificate, indipendentemente dal fatto che funzionino automaticamente o alla presenza di operatori ovvero, ancora, tramite sistemi di autodiagnosi.
Si può impugnare la sanzione per mancata omologazione o revisione?
Si, sussistono molte sentenze che, concordemente a quanto sopra rilevato, hanno ritenuto illegittima la sanzione elevata a mezzo autovelox rilevatosi non omologato ovvero tarato con modi e tempi non conformi alla legge.
Si precisa, tuttavia, che spesso i costi per impugnare una multa, per qualunque motivazione in fatto e diritto, soprattutto nel caso in cui questa si riveli di bassa entità possono di gran lunga superare i benefici, motivo per cui occorre sempre valutare il singolo caso di specie e consultare un professionista prima di procedere.