Cos'è l'intelligenza artificiale (IA) in generale?
L'intelligenza artificiale (IA) è una branca dell'informatica che si occupa della creazione software in grado di “ragionare”, imparare e interagire con il mondo.
Negli ultimi anni la ricerca sull'IA, grazie all'aumentare complessivo del livello delle tecnologie informatiche, è cresciuta in modo esponenziale e oggi si discute molto sulle sue implicazioni etiche in quanto sussistono numerosi campi in cui questa verrebbe ad impattare con diritti fondamentali tutelati sia dalla Costituzione che dalla normativa europea, come ad esempio:
- Riconoscimento facciale in tempo reale;
- L'analisi delle emozioni;
- L'utilizzo di macchine della verità;
- Violazioni del diritto d'autore.
Perchè l'IA potrebbe violare il diritto d'autore?
L'Intelligenza Artificiale, tramite software specifici come quello utilizzato dal noto CHAT GPT, potrebbe essere utilizzata per creare ex novo o copiare (in toto o parzialmente) opere protette dal diritto d'autore. La criticità è palese ove si considera la semplicità di utilizzo di questi programmi e il successo esponenziale riscosso nei mesi precedenti in relazione ai potenziali impatti sul modo in cui le opere vengono utilizzate, soprattutto dal punto di vista patrimoniale.
Affinché si manifesti una violazione del diritto di autore è necessario che gli elementi essenziali di un’opera originale siano i medesimi di quelli dell’opera frutto del plagio totale o parziale. In questo senso, allora, nel caso in cui il programma utilizzi anche solo frammenti o parti di un'opera coperta dal diritto d'autore sembrerebbero concretizzarsi appieno gli estremi per una violazione con tutte le relative conseguenze. Ma cosa succederebbe nel caso in cui l'opera creata dall'IA venisse originata completamente ex novo? La risposta, sulla base dell'odierno dato normativo, è semplice. Se questa non presentasse alcun tratto ricollegabile ad un'opera preesistente non si configurerebbe nessuna violazione.
Le opere create da un'intelligenza artificiale sono coperte dal diritto d'autore?
Premesso che si tratta di un argomento estremamente inedito e privo di qualsiasi precedente, sulla base della normativa italiana, come pure delle considerazioni svolte sinora circa l'importanza della tutela improntata più sulla persona/autore che sulle opere, sarebbe ragionevole escludere che queste, ove create da un'intelligenza artificiale, possano essere coperte dalla tutela offerta dal diritto d'autore; nemmeno se concepite ex novo senza alcuna astratta violazione della normativa. Questo poiché il creatore dell’opera sarebbe da considerarsi il programma o meglio l’algoritmo proprio del computer.
In tale prospettiva ecco che il software “autore” assolverebbe semplicemente la funzione di strumento e catalizzatore per l'opera per cui, in assenza di qualsivoglia apporto creativo umano alla sua elaborazione, sembrerebbe da escludersi la formazione di un vero e proprio diritto d'autore tutelabile a norma di legge.
Altra e diversa frizione con la normativa sul diritto d'autore potrebbe invece essere rappresentata dalla difficoltà a capire - quantomeno senza strumenti particolari - quando e come l'opera viene creata dall'IA. Se, infatti, un programma è in grado di generare di continuo nuove opere, sarebbe difficile determinare quale sia l'originale e quindi cristallizzare il momento dal quale approntare l'eventuale tutela per l'opera virtuale.
Anche il governo americano, ad oggi, analizzando la questione sotto il diverso - ma compatibile - profilo del copyright ha confermato quanto sinora proposto.
Le opere dell'IA potrebbero essere riconosciute in futuro?
Sul punto, appurato il forte impatto economico della questione, occorre segnalare un'importante iniziativa di Regolamento in materia di intelligenza artificiale presentata dalla Commissione Europea, volta a disciplinare le opere IA. L'Artificial Intelligent Act tratta un primo, timido, tentativo di dare una disciplina uniforme ad una materia difficile - anche dal punto di vista giuridico - ma dalle applicazioni e dalle opportunità sociali ed economiche tendenzialmente enormi.
L’obiettivo dell’Unione è quello di garantire ai propri cittadini una tutela dei diritti fondamentali (anche quelli più strettamente patrimoniali) in conformità ai benefici delle nuove tecnologie tutte offerte dall'IA. Per adesso la realizzazione dell'obiettivo è stata pianificata tramite percorso graduale di armonizzazione delle singole normative statali al fine di evitare per quanto possibile che medesimi casi siano trattati diversamente all'interno dell'UE.