L'IMU (Imposta Municipale Unica) è una tassa, ovvero un pagamento obbligatorio che una persona fisica o giuridica deve allo Stato sulla base di una determinata attività, transazione o possesso.
L'IMU è stata introdotta nel 2012 in sostituzione della vecchia ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) ed è una tassa comunale che viene applicata sui beni immobili situati all'interno dei confini di un determinato Comune.
Per calcolare l'importo dovuto occorre identificare l'aliquota stabilita dall'ente assieme alla rendita catastale dell'immobile.
La tassa può essere versata in due rate, generalmente entro il 16 giugno e il 16 dicembre oppure in un'unica soluzione, tuttavia il calendario delle scadenze può variare a seconda delle diverse delibere comunali oppure degli eventuali provvedimenti statali.
Quali sono i casi di esenzione dal pagamento dell'IMU?
Non viene corrisposta l'IMU nei seguenti casi:
- per gli immobili posseduti dallo Stato e altri soggetti pubblici come comuni, provincie o regioni;
- se l'immobile è “prima casa” e costituisce quindi l'abitazione principale;
- per i fabbricati delle categorie catastali da E/1 a E/9;
- per i i fabbricati ad usi culturali come musei, biblioteche, archivi, cineteche, emeroteche statali, di privati o enti pubblici;
- per gli immobili adibiti all'esercizio di un culto, compresi quelli di proprietà della Santa Sede (Città del Vaticano);
- per gli immobili di enti non commerciali e/o comunque aventi scopi ricreativi;
- per fabbricati inagibili a causa di catastrofi naturali (da ultimo tragedia di Ischia);
- per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, finché permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati: in sostanza i “fabbricati merce”.
Quando è possibile l'esenzione IMU per le società immobiliari?
Sul punto è stata recentemente emessa da parte della Corte di Appello di Milano una sentenza che ha ribaltato l'orientamento del precedente giudice in tema di accertamento IMU emesso da un Comune lombardo nei confronti di una società immobiliare a seguito del disconoscimento dell’esenzione di due immobili di sua proprietà. La sentenza di primo grado non aveva riconosciuto il diritto all'esenzione in quanto gli immobili erano stati in precedenza locati e dunque – secondo il Comune – non rientravano a pieno titolo tra i “fabbricati merce” della società.
I giudici d’appello hanno però evidenziato di come l'appellante, in realtà, avesse dimostrato che l’oggetto della sua attività fosse quello di costruire immobili da destinare alla vendita oltre che gli stessi fossero stati iscritti in bilancio all'interno dell'attivo circolante piuttosto che tra le immobilizzazioni materiali rientrando appunto in quel particolare caso di esenzione citato. Inoltre dall'analisi dei documenti emergeva che gli immobili erano stati messi in vendita e locati solo occasionalmente per brevi periodi in forza della situazione economica poco favorevole. Per tutti questi motivi i giudici di Milano hanno annullato la precedente sentenza e condannato il Comune a rifondere le spese processuali.
La sentenza dimostra come sia fondamentale in situazioni come questa valutare caso per caso la singola fattispecie al fine di poter usufruire del vantaggio offerto dalla specifica esenzione riservata ai “fabbricati merce”.
Qual è la differenza tra tassa e imposta?
La differenza principale tra tassa e imposta è che la prima è un prelievo che lo Stato richiede alle persone o alle imprese per rilasciare un servizio determinato in genere dietro richiesta del soggetto, come ad esempio le tasse universitarie; nel senso che nessuno obbliga a fare l'università, ma nel caso in cui qualcuno la volesse fare è obbligatorio il pagamento della tassa. L'imposta è invece sempre un prelievo fiscale che lo Stato richiede ma in relazione al reddito o ad altre fonti di guadagno, come ad esempio l'IRPEF sulle persone fisiche o l'IRAP sulle società. Sono somme anch'esse finalizzate al finanziamento dei servizi pubblici, come la sanità o il servizio scolastico, che vengono pertanto richieste solo in virtù del semplice possedimento di determinati requisiti (un reddito, una rendita di un immobile).