Le sanzioni economiche applicate dall’Italia e dalla UE alla Russia, a seguito della guerra in Ucraina, hanno comportato un netto calo degli approvvigionamenti del gas dal Paese sanzionato, che copriva da solo il 40% del fabbisogno nazionale, stando alle statistiche relative all’anno 2021.
Piano nazionale di contenimento
Per far fronte alle esigenze nazionali, in vista della prossima stagione invernale, il Ministero della Transizione Ecologica (in sigla MITE) il 6 settembre ha pubblicato sul proprio sito web il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, al quale dovranno fare riferimento tutti i soggetti pubblici e privati.
Nella premessa del documento, si ribadisce l’obiettivo generale di giungere, entro il 2030, alla decarbonizzazione; a tal fine, l’insieme delle misure di diversificazione illustrate nel Piano nazionale consentirà nel medio termine, a partire dalla seconda metà del 2024 secondo le previsioni del Ministero, di ridimensionare sensibilmente la dipendenza dal gas russo e comunque di ridurre l’uso del gas in generale.
Paesi di provenienza del gas e fonti rinnovabili
La prima misura indicata è quella della diversificazione della provenienza del gas da Paesi diversi, come l’Algeria e altri stati africani, oltre al Quatar, potenziando altresì l’importazione dal gasdotto TAP e la produzione di gas nazionale; è inoltre previsto l’acquisto di due nuove navi per la rigassificazione del gas importato, su piattaforme galleggianti (le FSRU, Floating Storage and Regasification Unit) che saranno collocate al largo delle coste della Toscana e dell’Emilia Romagna.
Tra gli impegni vi è quello di aumentare le fonti energetiche rinnovabili di energia e gas (biometano e idrogeno), con nuovi incentivi, nonchè sfruttando le risorse già previste dal PNNR.
Oltre a tali provvedimenti, nell’imminenza della stagione autunnale ed invernale, in linea con le indicazioni della Commissione Europea che ha fissato parametri di riduzione “obbligatoria” e “volontaria” dei consumi almeno fino a marzo 2023, è necessario che tutti i soggetti, pubblici e privati presenti sul territorio nazionale, adottino misure di contenimento dei consumi di gas ed energia.
Misure di contenimento dei consumi
Tali misure vengono elencate in una tabella del Piano e possono essere così sintetizzate:
- massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas, come carbone, olio combustibile e bioliquidi;
- azioni amministrative che riducano il consumo di gas per il riscaldamento mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano. Il MITE, a tal proposito, emanerà un decreto nel quale verrà disposto che i valori indicati all’articolo 3, comma 1, del DPR n.74/2013 sono ridotti di 1°C, cioè: 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici. Inoltre il decreto disporrà che i limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, siano ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione, con diversificazione delle date a seconda delle zone in cui è diviso il territorio italiano; vengono comunque fatte salve le utenze sensibili, come ospedali e case di ricovero;
- promozione di campagne di sensibilizzazione dei cittadini sul risparmio energetico e di gas, che favoriscano comportamenti individuali responsabili (ad es. riduzione dell’uso degli elettrodomestici e del gas, spegnimento anticipato di forno e gas, spegnimento degli apparecchi in standby).
Ci prepariamo, dunque, ad una stagione in cui dovremo essere tutti più attenti all’utilizzo delle risorse energetiche e di riscaldamento, augurandoci che sia anche l’occasione per realizzare finalmente i passaggi necessari per la transizione energetica verso fonti più pulite e rinnovabili, di estrema urgenza per il nostro pianeta.