Cosa è il Tasso Annuo Nominale?
Il Tasso Annuo Nominale - comunemente conosciuto come TAN - e il Tasso Annuo Effettivo Globale - meglio noto come TAEG - sono entrambi indici di costo di un finanziamento, ma rappresentano aspetti diversi. Per approfondire la differenza tra TAN e TAEG, puoi consultare la guida dedicata sul portale di MutuiOnline.it.
Il TAN è usato principalmente per calcolare la quota di interessi su ciascuna rata e, nello specifico:
- indica il tasso di interesse puro applicato al capitale finanziato;
- è espresso in percentuale annua ed è applicato sul capitale residuo.
Ad esempio, se il TAN è del 5% su un prestito di 10.000 €, si pagheranno 500 € di interessi all’anno, senza considerare nessun altro costo.
In cosa consiste il Tasso Annuo Effettivo Globale?
Il TAEG, invece, è un indicatore più completo rispetto al TAN, perché esprime il costo reale del finanziamento per il consumatore. Questo infatti:
- rappresenta il costo complessivo dell'intera operazione;
- include non solo il tasso di interesse ma anche tutte le spese accessorie obbligatorie legate al prestito (ad esempio, spese di istruttoria, costi assicurativi, commissioni).
Seguendo l'esempio di cui sopra, se il TAN dovesse essere sempre del 5% ma sussistono anche 300 € di spese di istruttoria e altri costi aggiuntivi, il TAEG potrebbe risultare del 5,5%.
Per maggiori informazioni su come calcolare il TAEG, puoi fare affidamento alla guida dedicata sul portale di MutuiOnline.it.
Quale degli indicatori di costo per un mutuo è maggiormente rappresentativo?
Attraverso il mutuo, una parte - il mutuante - consegna all’altra parte - il mutuatario - una somma di denaro o beni fungibili e quest'ultimo si impegna a restituire al primo una quantità equivalente o maggiorata di interessi in denaro o beni della stessa specie e qualità.
Ciò posto, per rispondere al quesito, è ragionevole ritenere che il TAEG offra una visione più completa, poiché riflette il costo effettivo del prestito e, proprio per questo motivo, per legge, deve essere sempre indicato al fine di consentire un confronto trasparente tra diverse offerte. Per coloro che sono in procinto di ottenere un finanziamento, alla luce di quanto sopra detto, si evidenzia quindi che un TAN basso, pertanto, non sempre significa un costo minore, poiché un TAEG elevato potrebbe nascondere oneri ulteriori. Analizzare con attenzione il TAEG, permette di capire quanto il mutuo influirà sul budget complessivo e scegliere così l’opzione più sostenibile e adatta alle proprie esigenze finanziarie.
Un mutuo senza TAN è nullo?
La Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 16456/2024 ha stabilito che il contratto di mutuo può essere considerato valido pur in mancanza TAN, qualora dai documenti contrattuali sia comunque possibile determinare facilmente le condizioni economiche del contratto. Per tale motivo ha respinto il ricorso di alcuni contraenti che avevano interrotto i pagamenti delle rate verso un istituto bancario per “indeterminatezza” del tasso, dato che il TAN non era specificato.
In particolare, il contratto di finanziamento riportava il tasso di indicizzazione, gli interessi di mora, i criteri di indicizzazione, il TAEG o l’indicatore sintetico di costo, come richiesto dalle linee guida della Banca d’Italia per gli operatori del settore. Inoltre, le condizioni contrattuali erano integrate dal piano finanziario concordato dalle parti, da cui risultavano chiaramente il valore dell'operazione nel tempo, il numero delle rate, il loro ammontare, e l'incidenza degli interessi, del tasso debitore e delle spese.