È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 25 giugno 2020, n. 70, di conversione con modifiche del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, recante "misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19".
I primi 5 articoli della legge sono in materia di giustizia e ordinamento penitenziario, ma vi sono novità anche su altri temi, come la previsione dell’obbligo, per tutte le piattaforme digitali, di prevedere un sistema di filtro e controllo parentale a tutela dei minori di 18 anni.
App Immuni
L’art. 6 riguarda, invece, i sistema di allerta Covid-19, in particolare l’App Immuni, che già molti utilizzano; lo scopo della norma è quello di prevenire i contagi, in particolare dei soggetti venuti a contatto con altri risultati positivi al virus, attraverso una piattaforma unica digitale, attraverso l’app scaricabile volontariamente sui telefoni cellulari.
La piattaforma è gestita dal Ministero della Salute, in qualità di titolare del trattamento dei dati, in coordinazione, sentito il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, con la Protezione civile e con le strutture pubbliche e private accreditate con il Servizio sanitario nazionale.
Tutela della privacy
Tra le perplessità che la previsione dell’applicazione ha suscitato nell’opinione pubblica, vi è il dubbio che l’utilizzo possa consentire il tracciamento ed il rilevamento dei propri dati e della propria posizione; a tal fine, la legge dispone che:
a) gli utenti ricevano, prima dell'attivazione dell'applicazione, informazioni chiare e trasparenti sulle finalità e sulle operazioni di trattamento dei dati, sulle tecniche di pseudonimizzazione utilizzate e sui tempi di conservazione dei dati;
b) per impostazione predefinita, i dati personali raccolti dall'applicazione siano esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al COVID-19, nonché ad agevolare l'eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti;
c) il trattamento effettuato per allertare i contatti sia basato sul trattamento di dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati, escludendo in ogni caso la geolocalizzazione dei singoli utenti;
d) siano garantite su base permanente la riservatezza, l'integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento, nonché misure adeguate ad evitare il rischio di reidentificazione degli interessati cui si riferiscono i dati pseudonimizzati oggetto di trattamento;
e) i dati relativi ai contatti stretti siano conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata è stabilita dal Ministero della salute e specificata nell'ambito delle misure di cui al presente comma; i dati sono cancellati in modo automatico alla scadenza del termine;
f) i diritti degli interessati possano essere esercitati, nelle sedi giudiziali e stragiudiziali, anche con modalità semplificate
Termine del trattamento dei dati
Ancora in tema di tutela della privacy, l’art. 6 della l. 70/2020 dispone che i dati raccolti attraverso l'applicazione non possono essere trattati per finalità diverse da quelle specificate e che la realizzazione della piattaforma, di proprietà pubblica, avvenga solo tramite società presenti sul territorio nazionale.
È, infine, previsto che l'utilizzo dell'applicazione e della piattaforma, ed il conseguente trattamento di dati personali, termineranno con la con la cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.