Che cosa si intende per Internet Service Provider?
Per Internet Service Provider (ISP) si intende un'azienda che fornisce servizi di accesso a internet ai propri clienti come ad esempio Tim, Vodafone, Fastweb, Linkem, Aruba. Questi provvedono a garantire una connessione a Internet tramite diverse tecnologie, come ad esempio la banda larga via cavo, la connessione DSL (Digital Subscriber Line), la connessione in fibra ottica oppure la connessione via satellite.
Gli ISP si suddividono in:
- access provider che sono coloro i quali offrono agli utenti l'accesso alla rete,
- content provider che forniscono al pubblico le informazioni tutte che transitano nel web.
Gli ISP offrono una vasta gamma di ulteriori servizi, come ad esempio la fornitura di spazio web per la creazione di siti, la fornitura di servizi di hosting, telefonia e molto altro.
In cosa consiste il contratto di connessione (o accesso) a internet?
Con il contratto di connessione, il provider - access provider - fornisce ad una persona fisica o giuridica il servizio di accesso a internet tramite i suoi punti di connessione. Come anticipato spesso accade che lo stesso fornisca al cliente servizi aggiuntivi, come una casella di posta elettronica.
Il contratto di abbonamento al servizio è stipulato in cartaceo oppure in telematico. Dal punto di vista giuridico esso è qualificabile come un contratto atipico a cui, però, possono applicarsi le norma in materia di appalto di servizi ex art. 1677 c.c. oppure, se compatibili, quelle della somministrazione a seconda dell'effettivo contenuto del contratto sottoscritto.
Se il contratto contiene clausole vessatorie, si devono distinguere due ipotesi:
- se concluso tra ISP e professionista occorre l'approvazione specifica per iscritto,
- se concluso tra ISP e consumatore si applica la disciplina del codice del consumo, anche e soprattutto quella in materia di recesso.
Quali sono le responsabilità in capo all'ISP?
Gli ISP hanno diverse responsabilità in base alla normativa che si assume esser violata potendo sfociare sia in illeciti a carattere civile che penale.
In generale gli ISP non sono responsabili per le operazioni poste in essere o per il contenuto che gli utenti pubblicano sul web mentre invece rispondono dei contenuti che veicolano in prima persona o che promuovono a pagamento. Non è previsto infatti un obbligo di verifica o controllo dei dati immessi in rete dal cliente né un obbligo generale di ricercare la sussistenza di fatti o circostanze che indichino la presenza di atti illeciti a meno che, ovviamente, non sussista un ordine in questo senso da parte dell'autorità giudiziaria.
Gli ISP sono tenuti in ogni caso a rispettare la normativa europea sulla privacy nonché a garantire la sicurezza della propria rete e dei dati dei propri clienti, adottando misure di sicurezza adeguate per prevenire gli attacchi informatici e le frodi online.
Quando il provider è considerato responsabile di un illecito?
Secondo la giurisprudenza l'ISP può essere ritenuto responsabile ove ricorra una delle seguenti situazioni:
- è effettivamente consapevole del carattere illecito dell'attività o dell'informazione fornita dall'utente o è al corrente di fatti o circostanze che rendono manifesta l'illiceità dell'attività ad esempio nel caso di manifesta violazione di diritto d'autore,
- ove l'attività fornita non costituisca un servizio meramente tecnico ma rivesta un ruolo attivo nel caso in cui ad esempio non rimuova immediatamente il contenuto assunto come illecito dietro specifico sollecito del privato o dell'autorità giudiziaria.
A seconda dell'illecito, come accennato, la responsabilità può essere civile, limitandosi pertanto al risarcimento del danno cagionato dalla permanenza in rete della cosa assunta come illecita, oppure, nei casi peggiori, può assumere dei risvolti penali ove i comportamenti o le immagini integrino dei reati.