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Il ricorso presentato dai chiamati all'eredità avverso una cartella esattoriale, relativa a debiti del de cuius, può comportare accettazione tacita dell’eredità, come ha rilevato la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23989/2020.
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La responsabilità del costruttore è sancita dall'art. 1669 c.c. che, per gli edifici o altri beni immobili destinati per loro stessa natura a durare a lungo, sancisce una responsabilità elevata a dieci anni dall'ultimazione dei lavori.
Nel caso di accettazione dell'eredità nell’interesse dei minori, il codice civile prevede che essa dispieghi automaticamente gli effetti dell’accettazione con beneficio d’inventario, fino al compimento della maggiore età
La Corte di Cassazione distingue due differenti situazioni in sede di ritiro della notifica della cartella esattoriale del defunto. Il semplice ritiro non comporta accettazione dell’eredità, se non accompagnato da un relativo atto.
Nel caso in cui, entro tre mesi dall’apertura della successione, il chiamato nel possesso dei beni ereditari non abbia redatto l'inventario dei beni, non potrà più rinunziare all'eredità. Scopriamo perchè.
Comportano accettazione “tacita” dell’eredità tutti gli atti dispositivi del patrimonio del defunto, attraverso i quali l’erede dimostri la volontà di accettare; in tal caso, il consenso all’accettazione è desumibile dal comportamento univoco dell’erede.
La successione mortis causa è un evento che comporta spesso la necessità di risolvere intricate questioni legali, collegate al patrimonio del defunto, di cui, molte volte, gli eredi non sono a conoscenza.
L’ultimo comma dell’art. 1326 del Codice Civile stabilisce che un’accettazione non conforme alla proposta equivale a nuova proposta, facendo riferimento all'ipotesi delle trattative precontrattuali.
La donazione è un contratto che prevede lo spirito di liberalità, l'arricchimento del donatario e il conseguente impoverimento del donante. Per concludersi validamente, inoltre, necessita di esplicita accettazione da parte del beneficiario.
L’accettazione con beneficio d’inventario, o accettazione “beneficiata”, è una particolare fattispecie giuridica che consente, a chi la sceglie, di tenere distinto il proprio patrimonio da quello del de cuius.
Il committente commissiona un lavoro di ristrutturazione o manutenzione a un appaltatore che poi, per alcuni lavori, potrebbe richiedere l'intervento di un'azienda specializzata. In caso di vizi delle opere, chi dovrà risponderne?
La legge stabilisce una responsabilità solidale del committente con l’appaltatore: in caso di inadempimento della società appaltatrice, diretto datore di lavoro, ne risponde anche la committente
Il nostro codice civile disciplina separatamente due istituti giuridici che presentano molte caratteristiche in comune e che, nella realtà, spesso si sovrappongono: l’appalto e il contratto d’opera
A differenza dell’accettazione di eredità, che non è revocabile, la rinunzia all’eredità lo è, purché la revoca avvenga entro 10 anni dall’apertura della successione.
Secondo la Corte di Cassazione la qualità di erede non può desumersi dalla mera chiamata all'eredità, non essendo prevista alcuna presunzione in tal senso ma consegue solo all'accettazione dell'eredità, espressa o tacita.
I creditori ereditari, dopo la pubblicazione dell’invito ad essi rivolto dal notaio ai sensi dell'art. 498 c.c. di precisare il proprio credito, non possono pignorare i beni compresi nell’eredità.
L’appaltatore, nel caso in cui abbia affidato l’opera in sub-appalto, se ha ricevuto la denunzia dei vizi dal committente, può agire “in regresso” nei confronti del sub-appaltatore, trasmettendo a sua volta la denunzia a quest’ultimo.
A differenza degli atti dispositivi, gli atti “conservativi” del patrimonio, cioè quelli finalizzati a mantenerlo invariato ma anche ad incrementarlo, non comportano automaticamente accettazione dell’eredità.
In base all’art. 481 c.c. chiunque vi abbia interesse può ricorrere all’autorità giudiziaria, chiedendo di fissare un termine per gli eredi, entro il quale essi devono dichiarare se accettare o rinunziare.
L’effetto principale dell’accettazione beneficiata è quello di separare i beni del defunto dal patrimonio personale dell’erede, in modo che i creditori del primo possano soddisfarsi solo aggredendo il patrimonio ereditario.
Nei casi di trasferimento di immobili –per atto tra vivi o per successione ereditaria– possono sorgere difficoltà a causa della mancanza della continuità delle trascrizioni, disciplinata all’’art. 2650 c.c.
Si è in presenza di interposizione fittizia di manodopera quando i dipendenti della società appaltatrice sono di fatto assoggettati al potere organizzativo della società committente, che rimane l’effettivo datore di lavoro